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al testo di Gian Franco Galasso
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HERA LACINIA Il silente passato sgorga tra i pensieri, con l’immagine d’antichi vessilli, mentre quel bimbo guarda alla finestra. Nella penombra della fantasia, riecheggia il suono di quei passi, tra vecchie scrivanie, mentre la nebbia in quell’antica stanza cela allo sguardo ciò che si confonde nel gioco degli specchi. Poi, tornare accarezzando, di là dal tempo, medesime emozioni, donando immensa gioia, all’immagine di un passato che nel presente coglie il centro della vita. Rivedere l’unica colonna dell’antico tempio, effluvi di danze e di preghiere sotto i sensuali veli di innocenti fanciulle, sul Capo di Colonna. Per te immortale Dea, riprendono vita i colori ed i profumi, il magico suono dei tamburi nei rituali sacri del desìo. L’azzurro mare contempla archetipi e visioni, che ancor oggi nel silenzio del mistero muovono i fili dei mortali ignari. Nell’anfiteatro della vita, dell’istinto e della morte, immutabile dal Tao, l’eterna legge, scandisce l’alternar dei lumi e della notte. Tor San Lorenzo, lì 21/03/2011 |
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