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Hera Lacinia

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 HERA LACINIA

 

Il silente passato

sgorga tra i pensieri,

con l’immagine d’antichi vessilli,

mentre quel bimbo

guarda alla finestra.

Nella penombra della fantasia,

riecheggia il suono di quei passi,

tra vecchie scrivanie,

mentre la nebbia in quell’antica stanza

cela allo sguardo

ciò che si confonde

nel gioco degli specchi.

Poi, tornare accarezzando,

di là dal tempo,

medesime emozioni,

 donando immensa gioia,

all’immagine di un passato

che nel presente coglie

il centro della vita.

Rivedere l’unica colonna

dell’antico tempio,

effluvi di danze e di preghiere

sotto i sensuali veli

di innocenti fanciulle,

sul Capo di Colonna.

Per te immortale Dea,

riprendono vita

i colori ed i profumi,

il magico suono dei tamburi

nei rituali sacri del desìo.

L’azzurro  mare

contempla archetipi e visioni,

che ancor oggi

nel silenzio del mistero

muovono i fili

dei mortali ignari.

Nell’anfiteatro della vita,

dell’istinto e della morte,

 immutabile dal Tao,

l’eterna legge,

scandisce l’alternar

dei lumi e della notte.

 

Tor San Lorenzo, lì  21/03/2011

                                                                  


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